È un freddo Dicembre. Il riscaldamento è rotto, vedo la nuvoletta del mio fiato fra me e la t.v., accesa ma sintonizzata sul nulla, lo schermo è bianco – grigiastro e increspato, mi sembra si chiami effetto neve. È notte fonda, dal vetro rotto, nonostante il nastro da pacchi con cui l’ho rattoppato, mi arrivano spifferi glaciali. La stanza è illuminata solo dalla luce azzurrognola della televisione. Sono seduto da non so quanto. Ripenso al passato, a quando vivevo in quella scatola, film, telefilm e pubblicità e poi più niente. E poi cosa?, domanda l’ipnoterapeuta. Ma lui non risponde. L’ipnoterapeuta lo sveglia dallo stato di trance indotta e gli dice che si è nuovamente interrotto poco prima di raccontare il momento della morte della persona che era nella vita precedente.
putting the word “twink” up on the shelf
41 minuti fa
Davvero complimenti!ho trovato il tuo blog per puro caso, in realtà cercavo ben altro, ma sono rimasta così colpita dal tuo modo di scrivere (è chiaro, piacevole...e in molti casi suscita empatia)da aver letto tutti i tuoi scritti e aver conservato il link tra i preferiti.
RispondiEliminaContinua a scrivere...buona fortuna per tutto.
Mariangela
Grazie dei complimenti, fa sempre piacere avere una fan.
RispondiElimina