Icomics è la nuova rivista-contenitore di fumetti che troverete a cadenza bimestrale in edicola e in fumetteria, realizzata in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics.
Il primo numero, attualmente in edicola, brilla oltre che per la splendida copertina di Lucio Parrillo, per due storie: l'autoconclusiva Maat, di Ennio Ecuba (soggetto), Vincenzo Lauria (sceneggiatura), Vincenzo Cucca (disegni), Robert Valcic (colori); e la prima parte de L'indiana bianca, scritta e disegnata da Paolo Eleuteri Serpieri e colorata per la pubblicazione su rivista da Alessandra Bracaglia.
Maat è una storia avventurosa che rientra nei generi dell' ucronia e del fantasy: ambientata nel 1798 durante la Campagna d'Egitto di Napoleone Bonaparte, la vicenda storica fa da sfondo alle vicissitudini personali dei giovanissimi Julien Delorme e di sua sorella Cleo, imbarcatisi nella spedizione di Napoleone rispettivamente come soldato e come archeologa (accompagnata dal padre). Julien, che aveva intrapreso la strada militare per allontanarsi dal genitore, con cui ha un rapporto tormentato fin dalla morte della madre, non ne è affatto entusiasta. Ma presto avrà altro a cui pensare: coinvolti loro malgrado in eventi tanto più grandi di loro da far sembrare puerili scaramucce i giochi di potere fra Bonaparte e l'Ammiraglio Nelson, dovranno ridiscutere quello che credevano di sapere sul mondo e su loro stessi. Antiche divinità egizie sono infatti in lotta fra di loro e dall'esito dello scontro dipenderanno le sorti dell'umanità...
L'indiana bianca è un classico del fumetto italiano, un western atipico dove non c'è divisione netta fra buoni e cattivi ma solo persone, mosse da interessi personali, intrappolati in circoli d'odio e vendetta, soffocati dall'aria torrida e dalla bile, dove troppo spesso si spara per paura e si dà il via a insensate tragedie...
Colorata per l'occasione da Alessandra Bracaglia sotto la vigile supervisione dello stesso Serpieri, la scelta cromatica (atipica anch'essa rispetto ai canoni western) si sposa perfettamente con il tratto della storia, anche se qualche fan di vecchia data dell'Indiana bianca potrebbe trovare da ridire sulla resa finale delle tavole, ma questo seppur minimo stacco qualitativo è dovuto all'irreperibilità delle tavole originali (vendute a privati), e in ogni caso non inficia assolutamente la lettura.
Questo primo numero ospita una varietà estremamente eterogenea di storie: oltre al fantasy mitologico e al western delle due storie sopra citate, abbiamo la fantascienza distopica di Skp dell' eccelso disegnatore Lucio Parrillo, la desolazione della guerra di Oggi si gioca dello sceneggiatore esordiente Michele Monteleone e della disegnatrice Monica Catalano, il fantasy irriverente di Caccia al drago dell'autore Enzo Troiano e il divertissment metanarrativo di Provini di Giacomo Bevilacqua.
Oltre alle storie a fumetti, la rivista ospita in questo primo numero tre rubriche: Techno, a cura di Simone Casavecchia, che ci aiuterà a rimanere al passo con le nuove follie tecnologiche sfornate a getto continuo (in questo caso imperniata sul Poken, ninnolo ultratecnologico e kawaii che permette di gestire le nostre innumerevoli identità virtuali); Out/Look, sempre di Casavecchia, una visione "laterale" della moda (iniziando con un sunto sull' Estetica Nerd e la sua evoluzione negli anni); Effetto Sport, di Stefano Marsiglia e Giulio Gualtieri, con approfondimenti storici e curiosità sulle attività agonistiche (cominciando con le origini del rugby e con una bibliografia e una filmografia dedicate al mondo della palla ovale).
A completare il tutto, un articolo dedicato al graphic journalism di David Polonsky e alla sua ultima opera Strobe, un racconto di Alda Teodorani, un'intervista al disegnatore umoristico Mauro Talarico e una al conduttore di Vieni avanti... Kiss Kiss Marco Baldini, più uno speciale sul programma Pelo e contropelo di Radio Kiss kiss.
La vera particolarità della rivista, che le dà il diritto di fregiarsi del titolo di "prima rivista a fumetti multimediale" è l'utilizzo dei codici qr, che consentono di accedere a contenuti speciali riguardanti gli autori delle storie e gli articoli della rivista, tramite il semplice scatto di una foto dei suddetti codici con il vostro cellulare o smartphone (ovviamente a patto che supporti la tecnologia qr), dandovi così la possibilità di sentire dalla viva voce dell'autore retroscena sulla lavorazione delle storie o di fruire di approfondimenti sugli articoli appena letti.
Scott McCloud in Re-Inventare il Fumetto si domandava in quale forma potranno sopravvivere e prosperare i fumetti nel nostro mondo ultraveloce e interconnesso, e con avversari quali social network e console di videogiochi: forse questa rivista non sarà la risposta definitiva (e in quanto work in progress nemmeno vuole esserlo), ma è sicuramente un buon approccio alla domanda.
- nelle pagine iniziali di Maat c'è una citazione simpatica quanto dissonante ad un fumetto on-line: a pag. 14, nell'angolo in basso a destra della seconda vignetta, possiamo "ammirare" Braccio di Culo, protagonista dell' omonimo fumetto politically uncorrect creato da Emanuele Tenderini, di cui il colorista Robert Valcic è stato allievo.
eh eh nel secondo numero ci sono anche io... so' soddisfazioni :D
RispondiEliminaonomatopeicamente wow! :)))
RispondiEliminaDavvero, davvero interessante! Grazie per la dritta! :D
RispondiEliminaora che so magari me lo piglio :)
RispondiElimina@ Emma:
RispondiEliminaComplimenti!!!
@ Colei che...
Prego!
@ Ryo:
Già solo per Maat e L'indiana bianca vale la spesa!
Definirsi multimediali solo per aver messo qualche qr, mi sembra esagerato. Così oltre i 10euri ca di copertina devo mettere in conto anche la connessione via cellulare.
RispondiEliminaAvessero fatto una versione online, magari con qualche tavola in anteprima, così per invogliare all'acquisto, magari in formato pdf. Il minimo in tempi di Ipad.
@ verogabri:
RispondiEliminaRiguardo all'anteprima dei fumetti, visto che già altri editori l'hanno implementata sui loro siti (come la Star Comics e la Dynamic Italia) non è da escludere che in un prossimo futuro lo faccia anche la Kawama Editoriale con Icomics...
I quasi dieci euro di rivista sono più che giustificati, contando la qualità della carta e il numero di pagine (162), e non penso che molti si porranno il problema del surplus di spesa (che non ho potuto verificare perché il mio cellulare è preistorico!)dell'accedere ai contenuti speciali, soprattutto considerando quante cavolate la gente si scarica a pagamento sul telefonino senza batter ciglio...
ottimo, spero di trovarla dalle mie parti :D
RispondiEliminagrazie :D
@ Superpapà:
RispondiEliminaDovresti trovarla, l'hanno diffusa piuttosto capillarmente.
Il 28 Luglio esce il secondo numero di Icomics, quindi affrettati a trovare il primo!
ma che figata!
RispondiElimina@ ShaDe:
RispondiEliminaPurtroppo la rivista ha avuto vita breve.