Capitolo 1: Volente o Nolente
Decisamente tutta questa faccenda è ridicola. Neanche 20 minuti fa stavo chattando con un ragazzo fighissimo (se davvero quello nella foto era lui) in una chat privata e, mentre mi chiedeva per la quarta o quinta volta come mi chiamassi e il mio indirizzo, uno dei kawani (quei cosetti carini e feliciotti che odio) che mi aveva mandato il tipo per fare il simpatico è uscito fuori dallo schermo e mi ha detto un mucchio di cose insensate tipo “Sei l’ultima Erede del potere magifatato”; “Prima di te tua madre e prima ancora tua nonna hanno avuto l’onore di ricevere questo dono” e altre sciocchezze del genere.
Soltanto che non erano sciocchezze, visto che adesso sto volando (più o meno) sopra la mia città
e quel cavolo di kawani continua a ripetermi di usare i miei poteri per “nobili scopi”.
Finalmente riesco ad atterrare su una collina fuori città e dopo aver ripreso fiato (curiosamente ero andata in iperventilazione) e aver vomitato un paio di volte, mi rivolsi a lui e gli urlai pressappoco: "Pezzo di m#§%*a, volevi uccidermi? Che c%**o di storia è questa? Non esiste che io sia una fatina del cavolo!!!!"
Lui mi replicò con aria seria (per quanto possa riuscire ad apparire serio un kawani): "Primo, sei una maghetta, non una fatina. Secondo, dici troppe parolacce. Terzo, hai fatto tutto da sola, quindi non prendertela con me"
IO:"MA CHE DICI? Sei tu il coso uscito dallo schermo che mi ha dato dei poteri magici!!! IO non ho fatto nulla!!"
COSO: "A livello inconscio hai attivato la capacità di librarti in volo e …"
IO: "Cosa!?"
COSO: "Comunque l’importante è che tu accetti questo nuovo stato di cose e faccia qualcosa di costruttivo con i tuoi poteri"
IO: " In che senso”costruttivo” "
COSO: "Qualcosa di utile per la società"
IO: "E cosa ci guadagno?"
COSO: "La soddisfazione di …"
IO: "NO!!! Toglimi questi cavolo di poteri!!"
COSO: "Non potrei neanche volendo. Devi sapere che …"
IO: "Sei TU che devi sapere! Io le ho sempre odiate le maghette dei cartoni animati. Il fantasy mi fa schifo e chi fa giochi di ruolo è un imbeci …"
COSO: "Che c’è ?"
IO: "BLLUAAAAARGH"
COSO: "Ah"
COSO: "Sai che è la cosa più carina che ti ho sentito dire questa sera?"
IO: " … "(sguardo torvo)
COSO: "Scusa se ti ho offeso. Volevo soltanto sdrammatizzare"
Soltanto che non erano sciocchezze, visto che adesso sto volando (più o meno) sopra la mia città
e quel cavolo di kawani continua a ripetermi di usare i miei poteri per “nobili scopi”.
Finalmente riesco ad atterrare su una collina fuori città e dopo aver ripreso fiato (curiosamente ero andata in iperventilazione) e aver vomitato un paio di volte, mi rivolsi a lui e gli urlai pressappoco: "Pezzo di m#§%*a, volevi uccidermi? Che c%**o di storia è questa? Non esiste che io sia una fatina del cavolo!!!!"
Lui mi replicò con aria seria (per quanto possa riuscire ad apparire serio un kawani): "Primo, sei una maghetta, non una fatina. Secondo, dici troppe parolacce. Terzo, hai fatto tutto da sola, quindi non prendertela con me"
IO:"MA CHE DICI? Sei tu il coso uscito dallo schermo che mi ha dato dei poteri magici!!! IO non ho fatto nulla!!"
COSO: "A livello inconscio hai attivato la capacità di librarti in volo e …"
IO: "Cosa!?"
COSO: "Comunque l’importante è che tu accetti questo nuovo stato di cose e faccia qualcosa di costruttivo con i tuoi poteri"
IO: " In che senso”costruttivo” "
COSO: "Qualcosa di utile per la società"
IO: "E cosa ci guadagno?"
COSO: "La soddisfazione di …"
IO: "NO!!! Toglimi questi cavolo di poteri!!"
COSO: "Non potrei neanche volendo. Devi sapere che …"
IO: "Sei TU che devi sapere! Io le ho sempre odiate le maghette dei cartoni animati. Il fantasy mi fa schifo e chi fa giochi di ruolo è un imbeci …"
COSO: "Che c’è ?"
IO: "BLLUAAAAARGH"
COSO: "Ah"
COSO: "Sai che è la cosa più carina che ti ho sentito dire questa sera?"
IO: " … "(sguardo torvo)
COSO: "Scusa se ti ho offeso. Volevo soltanto sdrammatizzare"
IO: (con un fil di voce) "Riportami a casa, per favore"
COSO: "Certo. Mi spiace che sia andata così"
COSO: "Certo. Mi spiace che sia andata così"
Detto ciò, il coso si sforzò visibilmente, diventando rosso e fosforescente e con una espressione in viso che mi ricordava il figlio di un anno dei vicini quando faceva la cacca. Qualche istante dopo tutto cominciò a sfumare e quando ridivenne tutto nitido ci ritrovammo nella mia cameretta.
Il coso era sfinito e non disse niente. In quanto a me, totalmente incredula su quello che mi era successo nell’ultima mezz’ora, mi infilai a letto e mi addormentai immediatamente.
La mattina dopo, al mio risveglio, del kawani non vi era traccia e ciò mi portò a pensare che fosse stato tutto un sogno bizzarro. Andando in bagno, però, mi accorsi che avevo ancora le escoriazioni e i lividi su gambe e braccia che mi ero fatta atterrando sulla collina. Il mio cuore saltò un paio di battiti. Non riuscivo a pensare. Feci pipì e una rapida doccia e mi fiondai sul computer. Era domenica fortunatamente e potevo quindi passare la mattinata a cercare una spiegazione a quello che mi era successo. Dopo soli 2 minuti mi resi conto dell’inutilità della cosa, dato che non sapevo quali indizi potessi cercare e come. Mi rilessi la chattata e nella riga con i kawani c’era uno spazio vuoto. Il tipo non aveva continuato a scrivermi nei minuti successivi all’uscita del kawani dal mio schermo. Forse era successo qualcosa anche a lui. Controllai se fosse on-line ma non c’era (o forse mi aveva messo nella black list perché non gli avevo detto dove abitavo, lo stronzo).
Mi appoggiai allo schienale della sedia. Passarono un po’ di minuti che passai con lo sguardo perso nel vuoto. Cominciava quasi a bruciarmi lo stomaco per la rabbia mentre pensavo all’occasione che mi era capitata e che non avevo saputo cogliere. Sul monitor si attivò il salvaschermo. Ma…aspetta…che diavolo…
Non era il mio salvaschermo, ma quel coso!
Cambiava scenario ogni 5 secondi; nel giro di 30 secondi aveva fatto:sci nautico;sci di fondo;passeggiata lunare (!) con tanto di tuta da astronauta;corso in formula uno sulla Ferrari;scherma e tiro con l’arco. In verità non fece in tempo a materializzarsi con arco e frecce che esclamai : "Insomma!!! Se sei vero esci di lì subito e spiegami tutta questa faccenda dei poteri!!!"
L’immagine del coso si congelò e poi si ritrovò semplicemente fuori , senza soluzione di continuità. “Senza soluzione di continuità”; Dio, ci manca soltanto che cominci a parlare come quella perfettina di mia madre.
Il kawani disse: "Hai perfettamente ragione,meriti una spiegazione Mary. E ora l’avrai."
Il coso era sfinito e non disse niente. In quanto a me, totalmente incredula su quello che mi era successo nell’ultima mezz’ora, mi infilai a letto e mi addormentai immediatamente.
La mattina dopo, al mio risveglio, del kawani non vi era traccia e ciò mi portò a pensare che fosse stato tutto un sogno bizzarro. Andando in bagno, però, mi accorsi che avevo ancora le escoriazioni e i lividi su gambe e braccia che mi ero fatta atterrando sulla collina. Il mio cuore saltò un paio di battiti. Non riuscivo a pensare. Feci pipì e una rapida doccia e mi fiondai sul computer. Era domenica fortunatamente e potevo quindi passare la mattinata a cercare una spiegazione a quello che mi era successo. Dopo soli 2 minuti mi resi conto dell’inutilità della cosa, dato che non sapevo quali indizi potessi cercare e come. Mi rilessi la chattata e nella riga con i kawani c’era uno spazio vuoto. Il tipo non aveva continuato a scrivermi nei minuti successivi all’uscita del kawani dal mio schermo. Forse era successo qualcosa anche a lui. Controllai se fosse on-line ma non c’era (o forse mi aveva messo nella black list perché non gli avevo detto dove abitavo, lo stronzo).
Mi appoggiai allo schienale della sedia. Passarono un po’ di minuti che passai con lo sguardo perso nel vuoto. Cominciava quasi a bruciarmi lo stomaco per la rabbia mentre pensavo all’occasione che mi era capitata e che non avevo saputo cogliere. Sul monitor si attivò il salvaschermo. Ma…aspetta…che diavolo…
Non era il mio salvaschermo, ma quel coso!
Cambiava scenario ogni 5 secondi; nel giro di 30 secondi aveva fatto:sci nautico;sci di fondo;passeggiata lunare (!) con tanto di tuta da astronauta;corso in formula uno sulla Ferrari;scherma e tiro con l’arco. In verità non fece in tempo a materializzarsi con arco e frecce che esclamai : "Insomma!!! Se sei vero esci di lì subito e spiegami tutta questa faccenda dei poteri!!!"
L’immagine del coso si congelò e poi si ritrovò semplicemente fuori , senza soluzione di continuità. “Senza soluzione di continuità”; Dio, ci manca soltanto che cominci a parlare come quella perfettina di mia madre.
Il kawani disse: "Hai perfettamente ragione,meriti una spiegazione Mary. E ora l’avrai."
Capitolo 2: Il regno dell’invisibile e altre amenità
Coso: "Molto tempo fa, c’era un principe giocherellone e scapestrato che vagava per i vari mondi…"
Mary: "Ma come parli!?"
Coso: "Ehm. Dicevo. In una delle sue avventure, rimase gravemente ferito e dovette rifugiarsi nel mondo più vicino, la Terra. Qui incontrò …"
Mary: "Mia nonna ovviamente. Aspetta un secondo, hai detto rifugiarsi ? Allora stava scappando da qualcuno,vero?"
Coso:(seccato) "Sì. Posso continuare la storia adesso?"
Mary: "…"
Coso: "Molto bene. Tua nonna curò le sue ferite e lo accudì e lui in cambio le diede dei poteri magici che sarebbero passati di generazione in generazione alle sue discendenti."
Mary: "Tutto qui? Mi hai presa per scema?"
Coso: "Prego?"
Mary: "Non può essere andata come una favoletta. Ci deve essere dell’altro."
Coso: "Non c’è. Comunque facciamo così: visto che le mie spiegazioni non ti soddisfano, domandami direttamente quello che ti preme sapere."
Mary: "Buona idea. Ce l’hai un nome?"
Coso: "Lollobrando. Per gli amici Lol."
Mary: "Non farti strane idee, ma preferisco chiamarti Lol"
Lol: "Certo. Altre domande?"
UNA MATTINATA DI DOMANDE DOPO …
Mary: "Okay. Per il momento non ho altre domande. Ci rivediamo stasera."
Lol: "Cosa?"
Mary: "Devo vedermi con delle mie amiche."
Lol: "Ma devo insegnarti …"
Mary: "Adesso che so quante limitazioni ci sono per chi usa la magia, non mi sento granché motivata ad impararla."
Lol: "Ma…"
Mary: "Ciaoooo!"
Mary: "Ma come parli!?"
Coso: "Ehm. Dicevo. In una delle sue avventure, rimase gravemente ferito e dovette rifugiarsi nel mondo più vicino, la Terra. Qui incontrò …"
Mary: "Mia nonna ovviamente. Aspetta un secondo, hai detto rifugiarsi ? Allora stava scappando da qualcuno,vero?"
Coso:(seccato) "Sì. Posso continuare la storia adesso?"
Mary: "…"
Coso: "Molto bene. Tua nonna curò le sue ferite e lo accudì e lui in cambio le diede dei poteri magici che sarebbero passati di generazione in generazione alle sue discendenti."
Mary: "Tutto qui? Mi hai presa per scema?"
Coso: "Prego?"
Mary: "Non può essere andata come una favoletta. Ci deve essere dell’altro."
Coso: "Non c’è. Comunque facciamo così: visto che le mie spiegazioni non ti soddisfano, domandami direttamente quello che ti preme sapere."
Mary: "Buona idea. Ce l’hai un nome?"
Coso: "Lollobrando. Per gli amici Lol."
Mary: "Non farti strane idee, ma preferisco chiamarti Lol"
Lol: "Certo. Altre domande?"
UNA MATTINATA DI DOMANDE DOPO …
Mary: "Okay. Per il momento non ho altre domande. Ci rivediamo stasera."
Lol: "Cosa?"
Mary: "Devo vedermi con delle mie amiche."
Lol: "Ma devo insegnarti …"
Mary: "Adesso che so quante limitazioni ci sono per chi usa la magia, non mi sento granché motivata ad impararla."
Lol: "Ma…"
Mary: "Ciaoooo!"
Cavolata scritta parecchio prima del corso alla Scuola Comics, interrotta sul nascere perché mi son reso conto che il genere majokko (gli anime sulle maghette) seppur parodizzato, non mi prendeva molto.
RispondiEliminaCarino, a me è piaciuto. Soprattutto quando all'inizio lei dice tutte quelle parolacce al coso: reazione molto realistica, chissà perchè non si vede mai nei cartoni animati delle streghette...
RispondiEliminaLieto che ti sia piaciuto!
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