Il suo modus operandi:
-Ascoltarli e osservarli con attenzione
-Farseli amici, con commenti entusiastici e positivi
-Colpirli a tradimento, rendendoli incapaci di reagire
-Infierire sadicamente
Ascolto e osservazione: fatto. Insospettabile, anonimo nella folla in cui era immerso.
Commenti entusiastici: fatto. Si è spinto un po’ troppo in là questa volta, manifestando uno stupore rasente la puerilità.
Colpire a tradimento: fatto. Una pugnalata dietro la schiena, la maschera di cordialità e genuina curiosità buttata via, si avventa sulla sua preda e la massacra davanti al pubblico inorridito, un trucco dietro l’altro rivelato. Un’emorragia di colombe per divertire e incantare i più piccoli, un gesto disperato da parte della vittima, quasi non ci sarebbe bisogno di infierire sadicamente. Quasi.
Alla fine dello spettacolo, si avvicina al mago per l’ultima fase, la tracotante spiegazione di come ha fatto a scoprire tutti gli inganni, ma, diversamente dalle altre volte, il mago si avvicina a sua volta, e lo spiazza parlandogli amichevolmente, complimentandosi per la sua acutezza e spirito di osservazione. Gli stringe la mano e se ne va, fischiettando allegro. L’uomo si guarda nel palmo della mano che ha appena stretto quella del mago. Vi trova una figurina vecchia di trent’anni. No. Non una figurina qualsiasi. La riconosce anche dopo tanti anni, prima ancora di leggere il suo nome, scritto di suo pugno all’età di dieci anni sul retro, poco prima di perderla.
La magia è una dimensione della fantasia.
La fantasia è fatta di immaginazione
ma anche di realtà.
(Anthony De Longis)